Paginediscienze raccoglie i lavori e le esperienze di studenti che impegnandosi con entusiasmo e serietà hanno ottenuto tante soddisfazioni. 

Docente Rossana Rosapepe

 

 

 

 

 

 

 

 

 

                                                            

 

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CITTÀ DELLA SCIENZA - FUTURO REMOTO

 

 

 

 

 

Il 16 ottobre 2015, in occasione degli eventi programmati da Città della Scienza per la

XXIX edizione di FUTURO REMOTO,

nella sede dell'ANISN, Via Mezzocannone 8, dalle ore 16:30 si terrà la presentazione del libro

"Nutrizione e benessere nella dieta mediterranea".

 

http://www.cittadellascienza.it/notizie/futuro-remoto-2015-aperte-le-call-di-invito-a-partecipare/ 

 

 

 

 

 Alla scoperta della dieta mediterranea

Un guadagno culturale e sociale su cui investire

Antonietta D’Episcopo

 

 

Il testo “Nutrizione e benessere nella dieta mediterranea - Cultura e colture del Mediterraneo” rappresenta un percorso a ritroso particolarmente interessante nell’era del digitale. Gli alunni del liceo classico-scientifico “La Mura” di Angri, hanno riproposto, nella successione numerica di un libro, concetti e collegamenti contenuti nell’omonimo e-book, da loro precedentemente elaborato e prodotto. Si tratta di un coraggioso passaggio da forme di documentazione innovative a modalità più tradizionali, che, evidenziandone le specifiche peculiarità, conferma la loro funzione complementare nel rendere più fruibile la documentazione prodotta.

Un progetto scolastico, come quello illustrato nel testo, considerato dall’UNESCO una “best pratice” di studio e di ricerca, su un tema, la dieta mediterranea, riconosciuto Patrimonio Mondiale Immateriale dell’Umanità, merita di essere divulgato con modalità e tecniche diverse per raggiungere più interlocutori, in quanto risorsa generativa di nuove consapevolezze, di un reale guadagno culturale e sociale su cui investire a livello individuale e collettivo.

 

Guadagno culturale

Il termine dieta evoca sacrifici alimentari e la perenne paura di recuperare peso non appena si smette di seguirla.

           Guadagno culturale è il passaggio dall’idea di dieta al concetto di stile di vita caratterizzato da un salutare regime alimentare consapevolmente prescelto per la sua efficacia e rispondenza ai personali bisogni nutrizionali. Anche il nutrirsi è da considerare in termini di gestione consapevole della capacità di scelta personale e collettiva. Tutti gli alimenti che si mangiano determinano, infatti, una risposta biologica da parte dell’organismo. Esiste un rapporto di responsabilità tra ciò che si decide d’ingerire e l’offerta di merci e cibo sempre più varia, collegata a ragioni economico – finanziarie internazionali e all’esito di messaggi pubblicitari spesso contraddittori e disorientanti, meno legata al territorio d’appartenenza, Diventa prioritario muoversi nell’ambito dell’istruzione educativa che si sviluppa lungo la linea della formazione dell’uomo e del cittadino, utilizzando i saperi come strumenti di promozione integrale di tutte le capacità e forme d’intelligenza, in un contesto scolastico in cui si sperimentino esperienze di reale corresponsabilità. Per la realizzazione dell’e-book di esplorazione delle molteplici sfaccettature della dieta mediterranea e la sua successiva traduzione cartacea, i docenti, facendo leva sulla capacità di appassionarsi, che nei giovani è particolarmente effervescente, hanno favorito la costituzione di un team solidale di alunni e professori, attraverso procedure partecipate e condivise.

Non a caso i ragazzi che hanno curato i singoli capitoli, sono stati considerati, a tutti gli effetti, coautori della ricerca messa a disposizione di chi desidera acquisire salutari comportamenti alimentari senza lasciarsi condizionare da fuorvianti messaggi pubblicitari, luoghi comuni e false convinzioni ben esplicitati nel testo.

Per poter scegliere il ben-essere individuale e collettivo in ogni ambito e, quindi, anche in quello alimentare, sono necessari alcuni requisiti di fondo: la conoscenza del problema da affrontare, la capacità di analizzarlo con onestà intellettuale, un buon livello di autonomia decisionale e la volontà di migliorarsi.

L’educazione alla scelta di ciò che produce autentico ben-essere trova piena traduzione operativa, relativamente a qualsiasi disciplina od ordine di scuola, nel curricolo e nella docenza. Attivare una reciprocità formativa tra alunni e insegnanti, basata sul diritto-dovere all’apprendimento richiede una professionalità a 360°, espressione di padronanza disciplinare e relazionale, ma anche di piena fiducia nel processo educativo, in grado di attivare il desiderio di diventare il meglio di sé, di annullare la tentazione ad accontentarsi, a rimanere prigionieri di situazioni immutabili stigmatizzata dalla frase ricorrente “Io sono così e non posso cambiare”.

Si tratta di una prospettiva che richiede la costruzione di un’alleanza costruttiva tra persone, contesti, saperi e una visione interattiva tra formazione umanistica e scientifica, tra differenti linguaggi e metodi, congeniale all’unitarietà dell’essere umano. L’approccio transdisciplinare pervade le pagine del testo in cui sono riportati aspetti scientifici, storici, filosofici, letterari e architettonici allo scopo di offrire una pluralità di chiavi interpretative della realtà e degli eventi connessi alla formalizzazione del concetto di dieta mediterranea. L’agricoltura, l’arte, l’architettura e le stesse abitudini alimentari rappresentano il punto d’arrivo di scontri e incontri tra popoli, tra molteplici culture e colture, che un graduale e dinamico processo di meticciamento, ha ricomposto nell’originale unitarietà dei tratti identitari del Mediterraneo. La storica contrapposizione fra scienza e umanesimo è percepita come un falso problema in una visione ecologica e integrata della vita e degli esseri umani, che diventano pienamente se stessi quanto più sono in grado di mobilitare tutte le loro capacità, utilizzando al massimo conoscenze e abilità acquisite nei molteplici ambiti del sapere, tutti ugualmente irrinunciabili e interconnessi.

Il testo,nel tracciare la rotta delle abitudini alimentari, sia per le modalità con cui è stato realizzato,sia per i contenuti proposti,rappresenta un credibile invito a ricercare e a non reprimere nella quotidianità i talenti di cui ognuno è portatore, non solo per prevenire, come ha dimostrato Ancel Keis, pioniere della dieta mediterranea, la sindrome metabolica, disturbi cardiovascolari e ictus, o neutralizzare fattori di rischio come il diabete e l’ipertensione, ma anche, alla luce dei recenti dati sul mal-essere esistenziale, per tenere sotto controllo, situazioni di stress e disturbi alimentari quali l’anoressia e la bulimia. In questi casi, orientati alla patologia ci si concentra sulla terapia che giunge solitamente troppo tardi, mentre la prevenzione, straordinariamente efficace, risparmierebbe tanti episodi di sofferenza soprattutto nel periodo delicato dell’adolescenza.

Non si tratta solo di ridurre i danni provocati da un cattivo rapporto con il cibo, quanto di porvi rimedio, aiutando la persona in difficoltà a desiderare e scegliere il cambiamento, trovando in sé la leva per sradicare scorrette abitudini alimentari e apportare modifiche al personale stile di vita. Si tratta di un’operazione complessa d’intrapresa educativa da svolgere a più livelli - familiare scolastico, lavorativo e sociale –, di un incoraggiante investimento sul capitale umano per sostenere l’avventura della crescita e dello sviluppo personale a cui ciascuno partecipa con il proprio patrimonio genetico e le sollecitazioni dei contesti di vita, che possono sollecitare o intralciare i processi di costruzione dell’identità, della ricerca d’autonomia, d’ampliamento delle competenze.

 

Guadagno sociale

           Impegnata a fare la spesa, ho notato una coppia d’anziani coniugi che, seduta nell’area di svincolo dell’ipermercato in cui mi trovavo, seguiva con sguardo disorientato il frastuono di un frenetico via vai. Questo breve episodio forse illustra in forma plastica, più di tante parole, i fenomeni che pervadono il nostro tempo e fanno da sfondo ad un orizzonte sempre meno definito e definibile, introducendo in modo emblematico il tema dei cambiamenti antropologici in atto. Nonostante sia minima la distanza temporale tra quest’immagine e quella di pensionati seduti sulle panchine di un lungomare o di un centro cittadino, che comunicano fra loro e scambiano quattro chiacchiere con i passanti, viene spontaneo utilizzare il “C’era una volta” delle fiabe.

Il vero progresso si compone lungo la linea del tempo su cui si sviluppa la storia e s’innestano le biografie di donne, uomini e Paesi. Si diventa, invece, sempre più spettatori della svalutazione del passato, di un continuo tradimento della tradizione, di una storia relegata alla dimensione del racconto di un tempo che fu, distante anni luce, privata del mordente generativo di una testimonianza a cui attingere per districarsi nel presente.

Si avverte l’esigenza di una “riconversione sociale” di un’antropologia culturale che si riappropri dei tratti identitari della persona, ridefinendone la centralità nei diversi ambiti di vita.

Il ritmo frenetico delle giornate scolastiche e lavorative, l’invasività degli strumenti tecnologici, il primato dell’economia tratteggiano un’antropologia che ha ridefinito i concetti di tempo e di spazio.

L’immersione nel presente rende quasi superfluo lo sguardo sul passato, ma anche sul futuro che, come ben pone l’accento il titolo della 29° edizione di “Futuro remoto”, manifestazione organizzata da Città della Scienza a Napoli dal 15 al 18 ottobre, in cui s’inserisce la presentazione di questo testo, promossa dall’ANISN, è da considerarsi “remoto” rispetto al dinamismo dei cambiamenti in atto. Si è di fronte all’inedito, a scenari difficili da delineare anche con la più fervida immaginazione.

Assistiamo per la prima volta ad un deficit progettuale nel passaggio del testimone tra generazioni. I ragazzi derubati del passato rischiano di perdere anche la tensione al futuro, di cui gli adulti per primi hanno paura, se non sono orientati nella direzione del progetto.

Il lavoro di ricerca sulla dieta mediterranea, coordinato dalla professoressa di scienze Rossana Rosapepe, dimostra come il recupero attualizzato delle radici della memoria, aiuti a vivere meglio nel presente, a ricollocare i cambiamenti lungo la linea evolutiva della storia personale, culturale e sociale, a sollecitare il desiderio di porsi da protagonisti, con rinnovata fiducia nelle infinite potenzialità dell’essere umano, nei processi di costruzione dell’inedito che riguardano tutti e ciascuno.

L’e-book, e l’omonimo testo “Nutrizione e benessere nella dieta mediterranea-Cultura e colture del Mediterraneo”, ben si prestano ad essere utilizzati come originali sussidi nella strutturazione d’itinerari formativi che privilegino il valore primario della salute, in ogni età della vita, non come assenza di malattia, ma come sostanziale ben-essere, anche attraverso la promozione di consapevoli comportamenti alimentari. Un corretto stile di vita offre, infatti, un equilibrato nutrimento al corpo e alla mente, prestando la giusta attenzione alle sostanze nutritive e al consumo energetico giornaliero, dedicando tempi meno residuali alla preparazione delle pietanze e al momento del pasto, recuperando il clima di convivialità che appartiene alla tradizione del Mediterraneo. In questo modo sapori e saperi potranno mescolarsi in un coktel corroborante capace di ridare a ciascuno una sferzata d’energia senza aggiungere calorie!

 

 Prof. Falconi - Rossana Rosapepe

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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